Esordì al Gymnase nel 1855, ma non ebbe molta fortuna e dovette accontentarsi di portare in tournée, in Italia e altrove, i grossi successi parigini; conservò il suo carattere forte che non la agevolò nei rapporti con i direttori.[2]
Nel 1859 abbandonò il palcoscenico, per ritornarci qualche anno dopo in Italia, nella compagnia teatrale gestita da Meynadier.[1]
Dopo i grandi successi di Milano, Torino, Firenze, la Desclée andò in Belgio, dove a Bruxelles la vide recitare Alexandre Dumas (figlio), e impose il suo nome ai grandi teatri del boulevard,[2] oltre che al Gymnase (1860), teatro nel quale la Desclée esordì in Diane de Lys.
La Desclée era cambiata molto rispetto agli anni del suo esordio, e mostrò al pubblico e ai critici teatrali parigini la passione per l'arte e la passione sentimentale per un giornalista da lei conosciuto a Napoli.[1]
Alle varie commedie e a vari testi del repertorio dumasiano riusci a dare un'insospettata intensità umana, oltre che una sua originale interpretazione.[2]
Un dramma italiano, Amata Desclée, di Gemma Ferruggia, ha fatto rivivere la grande artista sulle scene.[1]