Aimé Levet
Aimé Levet, italianizzato in Amato Levet, (Annecy, 25 agosto 1806[1] – Barattes, 16 giugno 1889[1]), è stato un avvocato e politico francese. È stato deputato nel Regno di Sardegna. In seguito è stato presidente del Consiglio dipartimentale dell'Alta Savoia e primo sindaco di Annecy dopo l'annessione della Savoia nel 1860. BiografiaOriginiAimé-Antoine Levet è nato il 25 agosto 1806 ad Annecy[1], nel dipartimento del Monte Bianco. Il ducato di Savoia era stato annesso alla Francia rivoluzionaria, con il decreto del 27 novembre 1792. Il 27 maggio 1828 si laurea in diritto e in seguito diventa avvocato[1]. Si sposa a Les Barattes con Caroline Albertine Cauvin (1832 - 10 luglio 1899). La coppia ha un figlio, Eugene Levet, capitano del Genio, cavaliere della Légion d'honneur Carriera politica sardaSi interessa di politica e diventa consigliere provinciale e poi consigliere divisionale per il Genevese[1][2]. Aimé Levet, dopo essere stato componente del consiglio sindacale di Annecy (vice-sindaco dal 7 aprile 1849), divenne sindaco (25 marzo 1852), sostituendo Albert-Eugène Lachenal[1][3][4]. La Statuto Albertino apre nuovi orizzonti politici nel regno di Sardegna. In occasione elezioni suppletive del 27 giugno 1848 (I legislatura) Levet è eletto nel collegio di Annecy in rappresentanza dei conservatori, superando al ballottaggio il barone Livet[1][5][6]. Alle elezioni riceve 133 voti rispetto agli 87 di Livet, su 559 iscritti[5]. Nella seconda legislatura, nel 1849, non si ricandida ed è eletto al suo posto Antoine Mathieu[1][5]. Al momento del dibattito sul futuro del ducato di Savoia, si schiera con la tendenza liberale et anticlericale savoiarda, a favore dell'annessione del ducato alla Francia. Si esprimi in tal senso alla Camera: (FR)
«N'oubliez pas la Savoie a sa langue, ses mœurs, sa nationalité enfin, et qu'elle a droit de vivre de sa vie propre, de son existence individuelle. Rappelez-vous qu'entre le Piémont et la Savoie s'élèvent les Alpes, aussi bien qu'entre l'Allemagne et l'Italie» (IT)
«Non dimenticate che la Savoia ha la sua lingua, i suoi costumi, e infine la sua nazionalità e che ha il diritto di vivere la sua vita propria, la sua esistenza individuale. Ricordate che tra il Piemonte e la Savoia si levano le Alpi, come anche tra la Germania e l'Italia.» Carriera politica franceseDopo l'annessione prosegue sua carriera politica. È nominato sindaco di Annecy l'11 giugno 1860, dopo l'annessione, e rimane nella carica fino al 1864[1][4]. Il suo ruolo nel passaggio della Savoia alla Francia gli fa ottenere la onorificenza di cavaliere della Legion d'onore[1][8]. È eletto consigliere generale del cantone di Annecy, e in seguito è il primo presidente del consiglio generale della Alta Savoia. Il si oppone alla nuova denominazione del dipartimento, preferendo quello di "Mont-Blanc", ricordando in particolare che "Alta Savoia" era stato il nome di un'antica provincia, con Albertville come capoluogo. Un voto in questo senso sarà espresso dall'assemblea, e anche dal municipale di Annecy[9][10]. Si presenta alle prime elezioni legislative del 9-10 dicembre|1860, ma è il cattolico ultramontano, Hippolyte Pissard che ottiene il seggio[11]. È azionista della Banque de Savoie, e in seguito, nel 1864, diventa responsabile della succursale di Annecy[1][12]. Aimé Levet muore a una località chiamata "Barattes" nel comune di Annecy-le-Vieux. Onorificenze— 6 gennaio 1859[8]
— 31 maggio 1960[8]
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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