Agostino De Marchi appartenne ad una famiglia italiana di intagliatori e intarsiatori attivi tra il XV secolo e il XVI secolo, il cui capostipite fu Iacopo di Crema.[1]
Agostino de Marchi lavorò prevalentemente a Bologna, dove venne documentato storicamente nel 1458, per la realizzazione del coro della cappella di Santa Brigida nella Fabbrica di San Petronio.[1]
Nel 1463 eseguì un tabernacolo ligneo della Madonna, dipinto da Tommaso Garelli e inserito sul palazzo pubblico di Bologna.[2]
Nel 1467 ricevette l'offerta del suo lavoro più noto, sempre per la basilica di San Petronio, il coro della cappella maggiore.[2]
Nel 1471 eseguì trentuno sedili, corrispondenti al numero dei componenti del Collegio di San Petronio, e tre anni dopo costruì i sedili per gli anziani, per un totale di settantaquattro stalli; il capostallo destro, datato, si caratterizzò per due tarsie con le figure a mezzo busto di San Petronio e Sant'Ambrogio, ultimate da Agostino su cartoni forniti nel 1473 da Francesco del Cossa.[2]
Inoltre Agostino eseguì anche molti altri lavori per la basilica di San Petronio, come il leggio del coro, le parti lignee dell'organo, il parapetto dell'organo.[2]
A San Petronio lavorarono anche i suoi tre figli: Biagio, Giacomo e Pantaleone.[1]
Opere
Coro della cappella di Santa Brigida nella basilica di San Petronio (1458);
Tabernacolo ligneo della Madonna, dipinto da Tommaso Garelli (1463);
Coro della cappella maggiore nella basilica di San Petronio (1467);
Settantaquattro stalli per il coro nella basilica di San Petronio (dal 1471);
Leggio del coro, parti lignee dell'organo, parapetto dell'organo nella basilica di San Petronio.
Note
^abcDe Marchi, in le muse, IV, Novara, De Agostini, 1965, p. 145.