Nella primavera del 437 a.C., partito dalla città di Eione e sbarcato in Tracia con un gruppo di coloni, sconfisse gli Edoni e fondò su una collina dominante lo Strimone la città di Anfipoli, precedentemente chiamata "Nove strade".[1] Nella città furono poi eretti monumenti in suo onore.
Agnone prese il comando dell'esercito ateniese più volte; una di queste fu durante la guerra di Samo (440 a.C.).
In seguito, Agnone ricevette l'incarico di riprendere Potidea (430 a.C.).
Nel 421 a.C. fu uno dei firmatari della pace di Nicia, che pose fine alla prima parte della guerra del Peloponneso;[3] firmò anche l'alleanza tra Atene e Sparta conclusa lo stesso anno.[4]
Nel 411 a.C., quando alcune forze rivoluzionarie approfittarono del caos seguito alla disastrosa spedizione in Sicilia per instaurare un regime oligarchico, Agnone divenne uno dei dieci commissari (in greco antico: πρόβουλοι?) incaricati di creare la nuova costituzione.[5]
Riguardo a Teramene, è interessante notare come Senofonte, per bocca di Crizia, afferma che Teramene cominciò la sua carriera grazie alla buona fama del padre Agnone.[6]Aristofane, invece, racconta che Agnone avrebbe solo adottato Teramene, affermando di trovarne conferma anche nelle opere di Eupoli.[7]