Figlio di Sante Oronzo di Lecce e Rosa De Mola di Bari, era il quinto degli otto figli avuti dalla coppia[1]. Frequentò con scarso profitto una scuola ad indirizzo tecnico ma la sua mente era rivolta all'arte e a 13 anni decise di imparare l'arte dello scultore. Partecipò alla prima guerra mondiale e al ritorno decise di trasferirsi in Brasile dove rimase nella città di San Paolo per quasi sei anni[1], realizzando una serie di sculture a grandezza naturale in pietra e bronzo. Si recò anche a Rio de Janeiro dove studiò anatomia per migliorare le sue conoscenze sulla figura. Nel gennaio del 1927 rientrò in Italia ma non trovò l'accoglienza che si attendeva e girò per le varie regioni del centro e nord Italia fino al 1942[1]. Nel 1941 perse il padre e tornò in Puglia dove nel 1949 morì anche la madre[1].
Decise così di trasferirsi ad Alberobello dove acquistò un trullo con l'intento di porvi le basi per il suo lavoro[1], ma anche questo proposito si rivelò non aderente alle sue aspettative; ebbe come amico don Pietro Giannoccaro che fu il primo parroco di Coreggia, frazione di Alberobello. Nel 1967, decise di trasferirsi nel convento dei Cappuccini di Giovinazzo dove rimase e operò fino alla sua morte[1].
Dedicò all'arte tutta la sua esistenza e nella dinamicità delle sue opere espresse il bisogno tanto inseguito di relazioni e comunicabilità. La sua arte rimane universale per l'eloquenza, le forme e il contenuto. Durante un'intervista del 1971 disse: «La mia consolazione è che nel Regno celeste ogni aspirazione dell'essere sarà appagata. Spero che la mia esigenza di bellezza sarà pienamente esaudita nella infinita bellezza del Figlio di Dio» e verso questa aspirazione orientò tutta la sua vita.
Le sue opere, per lo più di carattere profano quelle realizzate in Brasile e di soggetto sacro quelle create in Italia, riguardano particolarmente crocifissi e portali di chiese, anche se realizzò statue di soggetti diversi come madonne e santi oltre che altari ed elementi architettonici di chiese.
Alcune opere
San Paolo del Brasile - Quattro statue a grandezza maggiore del naturale con allegorie di Agricoltura, Commercio, Meccanica e Zootecnia[1]
San Paolo del Brasile - Due statue esposte in un museo (Epyranga)[1]
Bari - Quattro porte in bronzo in chiese della città[1]
Alberobello (BA) - Basilica -Santuario dei Santi Cosma e Damiano: Portale centrale in bronzo di colore grigio scuro delle 8 Beatitudini del 1975 alto 3,20 e largo 1,80 che sostituì uno ligneo; lunetta bassorilievo sul portale del Calvario del 1973; Crocifisso pensile sull'altare del 1976 sopra l'altare in stile medievale bizantino; i 10 quadri nelle due absidi 5 a sinistra e 5 a destra; la Resurrezione di Gesù; la Ascensione di Gesù e la Pentecoste discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo ad Maria e agli Apostoli.
Alberobello (BA) - Parrocchia S. Antonio: Crocifisso con affresco dell'Albero della Vita nell'abside e un basso rilievo di San Luigi Guanella
Alberobello (BA) - Vergine del Si (edicola votiva nei pressi del cimitero).
Alberobello (BA) nella frazione Coreggia realizzò nella chiesa della Madonna del Rosario dipinse, nel 1961, la Madonna del Rosario e nella chiesa del Cristo Re la statua dell'Immacolata Concezione, nel 1950.
Alberobello - Coeggia (BA) - Edicola votiva della Madonna dei Campi.
Giovinazzo (BA) - Chiesa del Crocifisso: portale e altre opere; Chiesa di S. Giuseppe: portale e crocifisso; Cimitero: Sacrario dei caduti, tombe varie con opere in bronzo.
Casamassima (BA): Chiesa Matrice: Crocifisso.
Ceglie Messapica (BR) - Chiesa Passionisti: Via Crucis.