Adelaide Pandiani nacque in una famiglia di scultori: il padre Giovanni, gli zii Innocente e Agostino, il cugino Costantino erano tutti scultori e Adelaide cominciò ad apprendere l'arte dal padre seguendo poi i corsi dell'Accademia di Firenze di Giovanni Dupré.
Sposata nel 1862 con il ricco industriale e finanziere luganese Clemente Maraini, ebbe due figli, Clemente (nel 1864) e Adelaide (nel 1868). Si trasferì con la famiglia a Roma – dove frequentò lo scrittore Carlo Dossi, amico di lunga data della famiglia Pandiani[2] - e soggiornò spesso nella villa del marito a Lugano, città della quale prese la cittadinanza nel 1862 e dove sono conservate diverse sue opere.
^Lo scrittore ha lasciato nelle sue Note azzurre un gustoso ritratto del padre Giovanni e sulla scultrice ha scritto: «Fra le due Adelaidi Maraini. Non so se più amo la figlia o la madre. Ma ahimè! per la prima nacqui troppo tardi e per l'altra troppo presto. Rimango tra esse dando una mano all'una, e l'altra all'altra senza poter abbracciare nessuna delle due»
Bibliografia
Giulio Foletti, Arte nell'Ottocento. La pittura e la scultura del Cantone Ticino (1870-1920), Locarno 2001.
Cornelio Sommaruga, Emilio Maraini. Uno dei più grandi industriali dello zucchero in Italia, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Roma nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi, Edizioni Ticino Management, anno 8, numero 35, settembre-ottobre 2007, Lugano 2007.