«Dall’America e senza obbligo di servizio, arruolatosi volontario di guerra col grado di sergente maggiore, si prodigò con entusiasmo ed eroismo eccezionali in molteplici imprese arrischiate e sanguinosi combattimenti, conseguendovi quattro promozioni per merito di guerra. Ripetute volte ferito, anche gravemente, persistette nella lotta e soltanto se ne ritrasse per entrare d’autorità in luogo di cura. Due volte raccolto morente ed a stento salvato, pur essendo minorato per la vita, con le ferite, tuttora aperte, abbreviò la degenza in ospedale, e rifiutò la convalescenza per ritornare in linea, dove con ostinata esibizione volle, come sempre, a sè assegnati i posti più pericolosi ed i compiti più difficili. Spese inoltre la sua preziosa attività in efficace opera di propaganda fra le truppe. Magnifica tempra di soldato e di comandante, in tre anni continui di guerra diede costante fulgido esempio di patriottismo, di fede e di valore militare al più alto grado. Carso-Monte Grappa, dicembre 1915-novembre 1918.[3]» — Regio Decreto 8 gennaio 1922.
Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le medaglie d'oro al valor militare 1918, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 212.
Alberto Cavaciocchi, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1918. L’anno della gloria: Dalla battaglia d'arresto, alla battaglia del solstizio, alla vittoria, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al V.M. viventi, Roma, Tipografia regionale, 1952.
Guido Milanesi, Storia di un soldato: La medaglia d'oro Achille Martelli, Milano, Unione ed. d'Italia, 1940.