Abu Bakr Muhammad ibn Sirin al-AnsariAbū Bakr Muḥammad Ibn Sīrīn al-Anṣārī, abbreviato in Muḥammad ibn Sīrīn (in arabo محمد بن سيرين?; Bassora, 653 – Bassora, 729), è stato un mistico arabo musulmano sunnita e pioniere nella interpretazione dei sogni nel mondo arabo. Vissuto nell'Epoca d'oro islamica, fu imam e contemporaneo di Anas ibn Malik, Seguace del Profeta Maometto. La sua attività letteraria comprende Ḥadīth, Fiqh (giurisprudenza islamica), Tafsir (esegesi coranica) e interpretazione dei sogni. Il padre di Ibn Sīrīn esercitò la professione come rivenditore, finì in bancarotta e fu così imprigionato per debiti. Suo figlio ʿAbd Allāh pagò poi i suoi debiti.[1]. BiografiaMuḥammad ibn Sīrīn nacque due anni prima della fine del califfato di Othmàn ibn Affàn. Suo padre era un costruttore di vasi di rame presso la città di Jarjarāyā (in arabo جرجرايا?, a sud-est di Baghdad). Secondo l'Encyclopaedia of Islam (Leida, E.J. Brill, 1971), vol. 3, p. 947, la madre di Ibn Sīrīn, Ṣafiyya - una schiava del califfo Abū Bakr - acquisì una tale considerazione sociale all'interno della comunità che quando morì, presenziarono al suo funerale tre mogli di Maometto e diciotto badrī (veterani della battaglia di Badr), guidati da Ubayy ibn Ka'b. 'Omar lo avrebbe inviato come dono ad Anas b. Mālik (una delle personalità più in vista di Medina, in quanto esperto massimo delle tradizioni di quella città, specialmente delle notizie relative alla vita e alle opinioni espresse da Maometto). Forse però Ibn Sīrīn sarebbe giunto a Medina per il tramite di un uomo di nome Ṭalḥa al-Bukhārī (nisba di Bukhāra, in Transoxiana) che, a sua volta, lo avrebbe dato a Mālik b. Anas. Uno dei suoi lavori più famosi è Sogni e interpretazione. A suo giudizio, esisterebbero tre tipi di sogni:
Questi diversi tipi di sogni suggeriscono diverse modi possibili per l'interpretazione di una stessa visione. La seconda edizione, rara e in italiano, della sua interpretazione dei sogni egiziani e persiani è stata tradotta dal latino all'italiano da Leone Tusco per il tramite del famoso chiromante Patrizio Tricasso (Paride da Ceresara), successore di Alessandro Bicharia, dove spiega di aver intenzionalmente omesso numerose esemplificazioni di sogni ispirati dallo stato d'animo soggettivo melanconico, oppure da demoni. Sembra che non ci siano pervenuti né il testo greco, il testo arabo né la traduzione di Tusco, e questa è stata la seconda delle tre edizioni (Expositione degli insonii secondo la interpretatione de Indi Persi et Egyptij) uscite in Italia nel XVI secolo, le altre due compaiono nel 1525 e nel 1551. Nel 1546, a Venezia esce Interpretazione de Sogni (8 volumi), tradotto dalla versione latina di Leone Tusco, a sua volta a prima impressione tradotta da Tricasso dal manoscritto greco in latino.[2] Ibn al-Nadim sostiene che fu autore della Taʿbīr al-ruʾya (L'interpretazione delle visioni), e del Muntakhab al-kalām fī tafsīr al-aḥlām (Guida concisa per la interpretazione dei sogni), opera in forma ridotta (o diversa) della precedente. Essa fu pubblicata per la prima volta nel 1284 a Būlāq, ossia al Cairo (Egitto), nel 1874 a Lucknow e a Bombay (India) nel 1296 del calendario islamico. Fu quindi ripubblicato in tempi diversi in vari luoghi del mondo arabo, sotto titoli differenti. Fu grazie a lui che si hanno tuttavia notizie storiche e biografiche di un certo rilievo su ʿAbd Allāh ibn ʿUmar e Abū Ḥurayra, su Zayd b. Thābit, Anas b. Mālik, Yaḥyā ibn al-Jazzār, Surayh e altri. Dobbiamo a lui la versione letterale di ḥadīth citati da Ibn Saʿd, al-Nawawī, Ibn Ḥajar al-ʿAsqalānī. Quando gli venivano presentate due possibili interpretazioni riguardo alla religione islamica, Ibn Sīrīn optava sempre per quella più ortodossa e certa (Abū l-Faraj al-Iṣfahānī). Era contrario alla trascrizione e alla traduzione dei ḥadīth, di cui ammetteva soltanto quelle attribuite al Profeta ed esattamente riportate. È stato descritto come:
Abū Saʿīd al-Khudrī riporta di aver sentito pronunciare queste parole da Maometto: «Quando uno di voi ha una visione che gli piace, fategli sapere che emana da Allah. Così lo glorifica e parla alla gente». E in un'altra versione: «Lascialo parlare solo per gli intimi». E quando ha una visione che non gli piace, fargli sapere che emana semplicemente dal diavolo. A quel tempo cercava la protezione di Allah contro il suo male e si astenne dal parlarne. Così, non avrà alcun effetto dannoso su di esso«». Il ḥadīth è considerato autentico dagli esperti musulmani. Uomo di qualità superiore, di grande statura e di immense capacità intellettuali, era considerato un uomo eccezionale. Secondo Ibn Saʿd la sua kunya era Abū Bakr e lo indica come schiavo di Anas ibn Malik. Ibn Saʿd riferisce complessivamente i nomi di nove fra fratelli e sorelle Ibn Sīrīn, compreso Muḥammad. Secondo al-Nawawī, il numero dei fratelli raggiungeva la cifra di 23, alcuni dei quali raggiunsero una fama particolare. «Muḥammad ibn Sīrīn, Yaḥyā ibn Sīrīn, Maʿbad ibn Sīrīn, Anas ibn Sīrīn e Ḥafṣa bint Sīrīn, sono tutti sicuramente affidabili (in arabo: kulluhum thiqatun) », afferma al-Baghdâdî. In definitiva, tutte le fonti disponibili concordano sul fatto che il padre di Ibn Sirin fu fatto prigioniero da [Khalid] Ibn al-Walîd, che fosse uno schiavo (Ibn Sa‘d; Ibn Habîb; al-Baghdâdî...), e riferiscono il suo matrimonio con Ṣafiyya, una schiava di Abū Bakr ibn Abī Quhāfa (Abū Bakr, primo califfo dell'Islam). Le rimase sempre fedele per tutta la vita, sembra anche nei suoi sogni e pensieri più personali (al-Baghdādī). Questa donna, madre di trenta figli, sopravvisse alla morte di suo marito, secondo Ibn Saʿd. Morì all'età di 77 anni, nell'anno 110 dall'Egira, corrispondente all'anno 728 del calendario gregoriano. Note
Bibliografia
Voci correlate
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