Abate Luigi
L'Abate Luigi (in dialetto romanesco Abbate Luiggi) è una delle sei statue parlanti di Roma. Storia e collocazioneDal 1924 si trova nuovamente in piazza Vidoni, sul muro laterale della Basilica di Sant'Andrea della Valle; tale collocazione è quella originaria, poiché la statua fu rinvenuta nelle fondazioni di Palazzo Vidoni, nell'area del Teatro di Pompeo. Nel corso del tempo è stata comunque trasferita alcune volte. È una scultura di epoca tardo-romana, raffigurante probabilmente un alto magistrato. In mancanza di una precisa identificazione, il nomignolo gli è stato assegnato dalla fantasia popolare che, con la solita arguzia, trovava il personaggio particolarmente somigliante al sagrestano della vicina chiesa del Sudario, conosciuto appunto con quel nome. Come le altre cinque è stata la “voce” di diverse pasquinate, le violente e spesso irriverenti satire indirizzate a colpire anche pesantemente e sempre in modo anonimo i personaggi pubblici più in vista nella Roma del XIV e XV secolo. Di questa sua caratteristica loquacità letteraria è testimonianza l'iscrizione che si trova sulla base della statua: Sulla sicurezza della vita novella l'epigrafe non sembra aver avuto ragione, poiché ha subìto, anche di recente, diversi atti di vandalismo, orientati soprattutto all'asportazione della testa, che è stata più volte sostituita. È in occasione di una “decapitazione” del 1966 che la statua parlò l'ultima volta, con una pasquinata indirizzata all'ignoto vandalo (ma non solo a lui):
A causa delle continue asportazioni della testa, già negli anni '70 del XX secolo la Soprintendenza archeologica di Roma fu costretta a farne un calco, adoperato nei decenni successivi per le operazioni di ripristino. In seguito all'ultimo atto vandalico nel 2013 si è deciso di non ripristinare più la testa: pertanto, allo stato attuale, l'Abate Luigi si presenta acefalo. Bibliografia
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