5in/38
Il 5in/38 Mark 12 è stato uno dei più diffusi cannoni navali americani adottato da vari tipi di unità della US Navy.[2] Anche se utilizzati prevalentemente come armi antiaeree, avevano buone capacità anche come armi antinave e per il tiro controcosta. Caratteristiche tecnicheIl cannone 127/38 era una arma a tiro rapido ad otturatore a cuneo verticale, dotata di calcatoio automatico del proietto e della carica di lancio. Le camere di lancio delle torrette binate venivano alimentate di proietti e cariche dalla camera di travaso sottostante tramite due elevatori separati per i proietti (dotato di graduatore della spoletta) e per le cariche. La camera di travaso era alimentata da un elevatore singolo a noria, protetto da una condotta metallica, che si dipartiva dalla camera di alimentazione alla sottostante camera di manipolazione adiacente ai depositi dei proietti e delle cariche.[4] L'elevata cadenza di tiro (per l'epoca) gli valse una notevole reputazione come arma antiaerea. Le armi montate su piattaforma rotante comprendente gli elevatori dei proietti avevano una cadenza di tiro nominale di 15 colpi al minuto per arma; tuttavia, un equipaggio ben addestrato poteva arrivare ad ottenere 22 colpi al minuto per brevi periodi.[5] Su altri affusti liberi o scudati privi di elevatori integrali con la piattaforma rotante, si potevano ottenere solo da 12 a 15 colpi al minuto per arma.[2] La durata della canna era di 4600 colpi prima della sostituzione.[6] Vi sono state varie versioni del cannone in versione singola o binata, sia in piattaforma aperta sia in torretta chiusa fino ad arrivare alla versione Mk 40.
ServizioProgettato nel 1932 ed entrato in servizio nel 1934 venne installato ancora su navi nuove fino ai primi anni sessanta. La carica dei cannoni nei primi modelli era manuale, ma il calcatoio era automatico, così da dare un alto rateo di fuoco, e i cannoni si sono dimostrati in azione altamente affidabili, del resto le loro prestazioni balistiche non sono mai state eccezionali, quanto piuttosto la praticità d'impiego e la rapidità di fuoco. Dopo la seconda guerra mondiale il cannone ha costituito l'armamento di molte navi che i paesi alleati degli Stati Uniti hanno ricevuto nel corso della guerra fredda nell'ambito del Mutual Defense Assistance Program. Nella Marina Militare tale cannone ha costituito l'armamento principale sia di unità che l'Italia ha ricevuto dagli Stati Uniti sia su unità di nuova costruzione o riallestite. Il cannone delle unità della Marina Militare erano in versione sia singola che binata. Il cannone in versione singola ha costituito l'armamento principale dei cacciatorpediniere classe Artigliere che l'Italia aveva ricevuto dagli Stati Uniti nei primi anni del secondo dopoguerra e dei cacciatorpediniere classe Fante, tre unità appartenenti in origine alla numerosa classe Fletcher che sono state in servizio nella Marina Militare tra la fine degli anni sessanta e la prima metà degli anni settanta. La versione binata ha equipaggiato i cacciaconduttori classe San Giorgio ottenuti dalla ricostruzione/trasformazione di due incrociatori leggeri classe Capitani Romani,[8] dei cacciatorpediniere classe Indomito[8] e dei cacciatorpediniere lanciamissili classe Impavido, prime unità missilistiche di nuova costruzione realizzate in Italia. Il cannone è rimasto in servizio in varie marine militari fino alla fine degli anni novanta e in qualche caso anche all'inizio del nuovo secolo costituendo l'armamento principale della classe Gearing, della classe Allen M. Sumner e della classe Fletcher, molti esemplari delle quali furono cedute a vario titolo ai paesi alleati nel corso della guerra fredda. Molte di queste unità navali erano state riammodernate del corso del Programma FRAM. Attualmente l'ultima nave ad essere equipaggiata da un esemplare di questo cannone è il cacciatorpediniere Netzahualcoyotl che presta servizio nella Marina Messicana come nave scuola. Servizio nella Marina Militare ItalianaL’impiego di questo cannone di provenienza Stati Uniti d'America nella Marina Militare oltre che nelle unità ex statunitensi è costituito da 12 torri binate Mk 32, adottate dalle seguenti unità di realizzazione italiana:
Abbandonato il progetto di sottoporre i cacciatorpediniere della classe Impavido, primi cacciatorpediniere lanciamissili realizzati in Italia, a più estesi lavori di ammodernamento, queste unità continuarono ad imbarcare il modello Mk. 32 fino al disarmo. L’impianto sopraelevato di poppa del San Giorgio venne sbarcato e sostituito da uno dei tre da 76/62 mm, durante i lavori di trasformazione in nave scuola. Note
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