19P/Borrelly
La cometa Borrelly, formalmente 19P/Borrelly, è una cometa periodica del Sistema solare, appartenente alla famiglia delle comete gioviane[4]. Fu scoperta da Alphonse Louis Nicolas Borrelly durante una normale ricerca di comete a Marsiglia, il 28 dicembre 1904. È stata analizzata da vicino dalla sonda Deep Space 1. A differenza delle altre comete e secondo i dati inviati dalla sonda, la superficie sarebbe secca e priva di ghiaccio. La cometa ha effettuato diversi passaggi moderatamente ravvicinati con Giove che ne hanno perturbato l'orbita nel corso dei secoli. L'ultimo incontro, il 14 maggio 2019, è avvenuto ad una distanza di 0,44192 unità astronomiche (66 110 000 km)[2] e ha causato una riduzione della distanza perielica e una riduzione del periodo orbitale. Una tipicità della cometa Borrelly è l'asimmetricità della sua coda, riportata nelle osservazioni storiche e riscontrata anche durante il sorvolo della sonda Deep Space 1[5],rendendola, così una cometa degna di attenzione. Il fly-by della sonda Deep Space 1Il 21 dicembre 2001 la sonda Deep Space 1, lanciata per testare nuove tecnologie per lo spazio, effettuò un Sorvolo ravvicinato (fly-by) della cometa Borrelly. Il sorvolo della cometa fu programmato nell'estensione della missione e rappresentò un bonus inaspettato. A dispetto del guasto al sistema di orientamento, Deep Space 1 riuscì a rimandare a terra ciò che all'epoca furono considerate le migliori immagini e dati scientifici riguardanti una cometa. Inoltre, durante l'incontro furono programmate osservazioni della cometa dalla Terra per mezzo del Telescopio spaziale Hubble[3] e di altri strumenti osservativi, anche radar. Le osservazioni ravvicinate rivelarono un nucleo di 8 km di lunghezza, attivo. Le variazioni topografiche e fotometriche misurate hanno permesso di stimare un periodo di rotazione di circa 25 ore, mentre osservazioni effettuate al perielio tra settembre 2021 e aprile 2022 hanno consentito di determinare uno spostamento precessionale dell’asse di rotazione durante le ripetute orbite[6]. Al momento dell'incontro (otto giorni dopo il passaggio al perielio), dal nucleo fuoriusciva un potente getto in direzione del Sole, perpendicolarmente all'asse di rotazione[7]. Il getto principale era accompagnato da due getti più deboli, uno nell'emisfero della cometa in direzione del Sole e l'altro in direzione della coda. Note
Bibliografia
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