12 concerti grossi, op. 6I 12 concerti grossi di Arcangelo Corelli furono pubblicati dall'editore Estienne Roger di Amsterdam, nel 1714 come opus 6. La dedica del musicista è al Duca Giovanni Guglielmo del Palatinato (Johann Wilhelm von der Pfalz). Le caratteristicheI dodici concerti sono suddivisi in concerti da chiesa (I-VIII) e in concerti da camera (IX-XII). Sebbene siano stati pubblicati postumi, esistevano già dal 1709. I concerti sono suddivisi in 4, 5 o anche 6 tempi; nei concerti da camera vengono usate le danze come la gavotta, la sarabanda, la corrente, il minuetto, l'allemanda e la giga. L'organico orchestrale è costituito dal concertino (2 violini e 1 violoncello concertanti) e dal "grosso" dell'orchestra (violini di ripieno, viola, violoncello e contrabbasso). Il Basso continuo è formato dal cembalo a cui possono aggiungersi l'organo portativo e il liuto. I 12 Concerti di Corelli costituiscono il magistrale modello di riferimento per la forma del Concerto grosso a cui in seguito si sarebbero ispirati Georg Friedrich Händel, Francesco Geminiani, Antonio Vivaldi, Giovanni Battista Somis (allievo di Corelli) e altri ancora. StrutturaPrimo concerto in re maggiore
Secondo concerto in fa maggiore
Terzo concerto in do minore
Quarto concerto in re maggiore
Quinto concerto in si♭ maggiore
Sesto concerto in fa maggiore
Settimo concerto in re maggiore
Ottavo concerto in sol minore, "Fatto per la notte di Natale"
Nono concerto in fa maggiore
Decimo concerto in do maggiore
Undecimo concerto in si♭ maggiore
Duodecimo concerto in fa maggiore
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