Şehzade Mehmed Abid
Şehzade Mehmed Abid Efendi (turco ottomano: شهزادہ محمد عابد; Istanbul, 17 maggio 1905 – Beirut, 8 dicembre 1973) è stato un principe ottomano, figlio del sultano Abdülhamid II e della consorte Saliha Naciye Kadın, e cognato del re Zog I d'Albania. OriginiŞehzade Mehmed Abid nacque il 17 maggio 1905 a Istanbul, nel Palazzo Yıldız. Suo padre era il sultano ottomano Abdülhamid II e sua madre la consorte Saliha Naciye Kadın. Era l'ultimo figlio maschio del sultano e prendeva il nome dallo zio paterno, morto neonato. Aveva una sorella minore, Samiye Sultan, morta a un anno. Nel 1909 suo padre venne deposto ed esiliato a Salonicco. Sua madre lo seguì e Abid andò con loro. Nel 1912 Salonicco divenne greca e Abdülhamid venne allora confinato a Palazzo Beylerbeyi a Istanbul. Ancora una volta, sua madre scelse di rimanere con lui fino alla sua morte, avvenuta nel 1918. Abid venne circonciso il 9 ottobre 1913 e successivamente iscritto al College di Galata, dove studiò pittura con Halil Paşah e storia con Tevfik Bey. Successivamente, frequentò il Collegio militare ottomano. Venne nominato tenente e aiutante di campo del sultano Mehmed VI, suo zio. Nel 1923 perse anche la madre. Tra il 1918 e il 1922, Abid visse nel Palazzo Yıldız e tra il 1922 e il 1924 nel Palazzo Erenköy[1][2][3][4][5][6]. EsilioNel 1923 la dinastia ottomana venne esiliata. Abid pensò di andare in Egitto, ma quando gli venne rifiutato l'ingresso si stabilì a Beirut in Libano, vicino al suo fratellastro Şehzade Mehmed Selim. In seguito si trasferì a Parigi, dalla sorellastra Hamide Ayşe Sultan, dove iniziò a lavorare come venditore di saponi e altri articoli da bagno. Nel 1925, insieme al resto della famiglia di Abdülhamid II, affidò a Sami Günzberg, noto avvocato ebreo, il compito di recuperare l'eredità requisita dal governo repubblicano turco, con scarso successo. Dopo qualche anno, risparmiò abbastanza da iscriversi alla Sorbona, laureandosi in Giurisprudenza e Scienze politiche nel 1936 e 1937. In seguito, conseguì il dottorato il Scienze politiche e si iscrisse all'Ecole Nationale des Langues Orientales Vivantes, dove si è laureato in Lingua e Letteratura Persiana. Durante questo periodo, visse a Tolosa, Nizza, Madrid, Lisbona, Il Cairo, Alessandria e Tirana. Stabilì diversi contatti di alto livello, tanto che l'imperatore del Giappone lo tenne in considerazione come possibile sovrano del Turkestan e re Zog I d'Albania, all'epoca senza figli, pensò di nominarlo suo erede e fra il 1936 e il 1939 lo nominò ambasciatore albanese in Francia, fino a quando non venne rovesciato dal regime fascista italiano[2][7][8]. MorteNel 1966 Abid tornò a vivere a Beirut, dove morì d'infarto l'8 dicembre 1973. Venne sepolto nel monastero di Solimano a Damasco, in Siria[1][2]. FamigliaŞehzade Mehmed Abid fu fidanzato tre volte senza riuscire mai arrivare al matrimonio. Ebbe due mogli ma nessun figlio[2][9][10]. Fidanzamenti
ConsortiAbid ebbe due mogli, da nessuna delle quali ebbe figli:
PersonalitàAbid era molto intelligente, colto e interessato alla storia. Amava passare il suo tempo in biblioteche e librerie. Sapeva parlare turco, francese, arabo e persiano. Ricevette spesso offerte per rilasciare interviste o scrivere le sue memorie, ma le rifiutò tutte. Era descritto come un bell'uomo, vestito in modo semplice ed elegante. Aveva una personalità modesta e silenziosa. OnorificenzeStraniere
Cultura popolare
Note
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