Édouard de MaxÉdouard de Max, pseudonimo di Eduard Alexandru Max (Iași, 14 febbraio 1869 – Parigi, 28 ottobre 1924), è stato un attore rumeno naturalizzato francese. BiografiaFiglio di un medico ebreo, nato il 14 febbraio 1869 a Iasi, in Romania,[1][2] una volta trasferitosi a Parigi Édouard de Max si spacciò per un nobile principe, per attirare l'attenzione.[3] Ma ben presto dimostrò capacità recitative durante i corsi di Worms al Conservatoire national supérieur d'art dramatique,[4][2] da cui uscì con due primi premi,[5] e debuttò all'Odeon (1891) nel ruolo di Nerone (Britannico),[2] che resterà una delle sue parti preferite, assieme al Giulio Cesare, al Re Lear, a Il barbiere di Siviglia, a Il mercante di Venezia.[5] Ebbe una carriera brillante di notevoli successi in numerosi generi teatrali, dalla tragedia alla commedia, dal repertorio classico al contemporaneo,[2]anche se i risultati più significativi li ottenne nel tragico e nel gusto decadentistico (Salomé di Oscar Wilde e La Pisanella di Gabriele D'Annunzio).[4] Édouard de Max recitò al Théâtre libre di André Antoine, e al Théâtre Sarah Bernhardt, a fianco della grande attrice[2] e quindi entrò nel 1915 alla Comédie-Française,[4] diventando partner fisso di Sarah Bernhardt, con la quale condivise alcune caratteristiche, quali la stravaganza, il disprezzo delle convenzioni e della banalità quotidiana.[3] Nella recitazione Édouard de Max si distinse nel ruolo d'imperatori decadenti, come Nerone del Britannico, anticipando il saluto "alla romana", che ispirò sia Gabriele D'Annunzio sia Benito Mussolini.[3] Pur essendo un tragico, Édouard de Max recitò in opere d'avanguardia, così come partecipò a tredici film muti di successo.[3] Tra i suoi meriti si può menzionare il lanciò di André Gide, recitando nel 1901 in Le Roi Candaule, oltre che di Jean Cocteau nel 1908.[3] Le sue qualità recitative si basarono sulla voce bronzea le cui sonorità, leggermente influenzate dalla cantilena romena, miscelavano il lirismo e il canto,[3] ma anche sul suo corpo atletico, mostrato fino a suscitare scandalo, come nel 1900, quando apparve pressoché nudo, in Prometeo scritto da Jean Lorrain e musicato da Gabriel Fauré,[3]con una sua maschera lirica composta e una sua maniera commossa.[2] Nel mondo del cinema, Édouard de Max partecipò alle prime tragedie classiche trasposte su pellicola, e tra le sue interpretazioni da ricordare quella del cardinale Richelieu nel film Les trois mousquetaires (1921) diretto da Henri Diamant-Berger.[5] Édouard de Max morì il 28 ottobre 1924 a Parigi, in Francia.[1] Teatro
Filmografia
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|