Winterreise

Winterreise
Inizio del primo lied Gute Nacht
CompositoreFranz Schubert
Tipo di composizioneLied
Numero d'operaOp. 89, D 911
Epoca di composizionefebbraio - ottobre 1827
PubblicazioneHaslinger, Vienna, 1828
Organicovoce, pianoforte
Movimenti
24 lieder
Le "Schubertiadi" erano serate durante le quali Schubert interpretava i Lieder.

Winterreise (Viaggio d'inverno), D.911, è un ciclo di ventiquattro Lieder (composizioni per pianoforte e canto) composti da Franz Schubert nel 1827 su testi di Wilhelm Müller. Insieme a Die Schöne Müllerin, è il più famoso ciclo di Lieder di Schubert e fra i più conosciuti in generale nella storia della musica.

Composto solo un anno prima della morte dell'autore, rappresenta la summa di questo genere, assai diffuso nella cultura musicale germanofona, nonché uno dei massimi esiti del Romanticismo per i temi esposti e per la figura archetipa del protagonista, il Wanderer ("viaggiatore"). Per la profondità tematica, la ricchezza inventiva e la complessità del pensiero musicale, alcuni studiosi e musicologi identificano Winterreise come uno dei vertici della storia della musica e in generale della cultura occidentale[1].

Lieder

Ingo Kühl Frühlingstraum (Winterreise 11), olio su tela 120 x 180 cm (2 parti), 1996
  1. Gute Nacht (« Fremd bin ich eingezogen »...) D.911-1
  2. Die Wetterfahne (« Der Wind spielt mit der Wetterfahne ») D. 911-2
  3. Gefrorene Tränen (« Gefrorne Tropfen fallen ») D. 911-3
  4. Erstarrung (« Ich such im Schnee vergebens ») D. 911-4
  5. Der Lindenbaum (« Am Brunnen vor dem Tore ») D. 911-5
  6. Wasserflut (« Manche Trän aus meinen Augen ») D. 911-,6
  7. Auf dem Flusse (« Der du so lustig rauschtest ») D. 911-7
  8. Rückblick (« Es brennt mir unter beiden Sohlen ») D. 911-8
  9. Irrlicht (« In die tiefsten Felsengründe ») D. 911-9
  10. Rast (« Nun merk ich erst, wie müd ich bin ») D. 911-10
  11. Frühlingstraum (« Ich träumte von bunten Blumen ») D. 911-11
  12. Einsamkeit (« Wie eine trübe Wolke ») D. 911-12
  13. Die Post (« Von der Straße her ein Posthorn klingt ») D. 911-13
  14. Der greise Kopf (« Der Reif hatt einen weißen Schein ») D. 911-14
  15. Die Krähe (« Eine Krähe war mit mir ») D. 911-15
  16. Letzte Hoffnung (« Hie und da ist an den Bäumen ») D. 911-16
  17. Im Dorfe (« Es bellen die Hunde, es rasseln die Ketten ») D. 911-17
  18. Der stürmische Morgen (« Wie hat der Sturm zerrissen ») D. 911-,18
  19. Täuschung (« Ein Licht tanzt freundlich vor mir her ») D. 911-19
  20. Der Wegweiser (« Was vermeid ich denn die Wege ») D. 911-20
  21. Das Wirtshaus (« Auf einen Totenacker ») D. 911-21
  22. Mut (« Fliegt der Schnee mir ins Gesicht ») D. 911-22
  23. Die Nebensonnen (« Drei Sonnen sah ich am Himmel stehn ») D. 911-23
  24. Der Leiermann (« Drüben hinterm Dorfe ») D. 911-24

Genesi e composizione

Winterreise fu composto in tempi diversi, in due parti da dodici Lieder ciascuna, rispettivamente nel febbraio e nell'ottobre 1827 e pubblicate separatamente il 14 gennaio e il 30 dicembre 1828; Schubert stava ancora correggendo le bozze di quest'ultima prima della morte il 19 novembre 1828.

L'autore dei testi è Wilhelm Müller, un poeta considerato un autore minore nella letteratura romantica tedesca, soldato e bibliotecario imperiale a Dessau in Prussia, morto nel 1827 all'età di 33 anni, che aveva scritto anche le liriche del precedente ciclo Die schöne Müllerin ("La bella mugnaia"). Schubert lesse le prime dodici poesie sull'almanacco Urania, pubblicato a Lipsia dall'editore Brockhaus nel 1823, raccolte sotto il titolo Wanderlieder von Wilhelm Müller. Die Winterreise. Solo dopo avere musicato questa prima parte Schubert scoprì che il ciclo completo era composto da altre dodici poesie. La seconda parte apparve in luoghi e tempi distinti: poiché il governo aveva vietato la diffusione di Urania nella capitale imperiale (a causa di un articolo sempre di Müller sul poeta inglese George Byron), le altre dodici poesie furono pubblicate altrove; in particolare dieci testi apparvero sulla rivista Deutsche Blätter di Breslavia, nel numero di marzo 1823. Le ventiquattro poesie apparvero per la prima volta tutte insieme nel volume Settantasette poesie postume di un suonatore di corno itinerante nel 1824 che Müller dedicò a Carl Maria von Weber, il quale aveva fatto da padrino a suo figlio.

L'ordine delle poesie varia tra le diverse edizioni. Nel ciclo di Lieder (cui l'autore appose il numero di opus 89), Schubert conserva l'ordine dell'edizione 1823 per la prima parte, accodando le nuove liriche nell'ordine dell'edizione in volume, cambiando di posto il n. 22 Mut! con il n. 23 Die Nebensonnen[2]. In questo modo l'ordine stabilito da Schubert vede terminare la prima parte (l'allontanamento dall'amata) con la sequenza drammatica Irrlicht, Rast, Frühlingstraum, Einsamkeit, e iniziare la seconda (i tormenti della speranza che si risveglia e la via della rassegnazione) con Die Post.

Analisi

In Winterreise Schubert eleva l'importanza del piano alla pari di quella della voce. In particolare, il ritmo dello strumento sottolinea costantemente il sentimento poetico, come le irrequiete figure sincopate di Rückblick, il drammatico tremolo in Einsamkeit, i grappoli brillanti di note in Irrlicht, o gli accenti acuti in Der Stürmische Morgen. Il pianoforte provvede vividi effetti all'immaginario del poeta sulla natura: le voci degli elementi, le creature viventi, l'urlo del vento, l'infuriare della tempesta, lo scorrere dell'acqua sotto il ghiaccio, il canto degli uccelli, il gracchiare dei corvi, i cani che abbaiano, il cigolio della banderuola arrugginita, il corno della posta, la melodia ripetitiva dell'organetto.

Il viaggio d'inverno del Wanderer è il notturno errare di un amante respinto che si trasforma in un itinerario metaforico, la ricerca di un senso per la vita. Il finale enigmatico, l'incontro con Der Leiermann (il suonatore di Ghironda) dell'ultimo lied è forse un appuntamento con il destino, o con il doppelgänger della tradizione popolare, il doppio spirituale. C'è chi vi ha visto una filiazione ideale dal viaggio infernale di Dante Alighieri, notando anche un'affinità delle liriche di Müller con le sue Rime petrose[3]. Dal punto di vista musicale, i Lieder contengono citazioni di musica liturgica che ne accentuano il senso di ineluttabilità, di metafora del viaggio ultimo che a questo punto il compositore deve già ritenere imminente: il n. 23 Die Nebensonnen contiene alle battute 5-9 una citazione dal Sanctus della Deutsche Messe D. 872, mentre il n. 17 Im Dorfe cita il corale Wachet auf, ruft uns die Stimme[4].

Discografia selezionata

Il Winterreise venne scritto in origine per tenore, e non per baritono secondo un'interpretazione recente, anche se poi è stato cantato anche da voci femminili come Brigitte Fassbaender, Christa Ludwig e Christine Schäfer.

Voce Interprete Pianoforte Anno Etichetta
bass-bariton Hans Hotter Michael Raucheisen 1942 (Riferimento assoluto) Deutsche Grammophon / Music & Arts
tenore Peter Anders Michael Raucheisen 1945 Deutsche Grammophon / Myto
tenore Peter Anders Günther Weissenborn 1948 Gebhardt
baritono Dietrich Fischer-Dieskau Klaus Billing 1948 (Riferimento) Archipel
bass-bariton Hans Hotter Gerald Moore 1955 (Riferimento) EMI
baritono Dietrich Fischer-Dieskau Gerald Moore 1955 EMI
baritono Dietrich Fischer-Dieskau Gerald Moore 1955 INA Mémoire Vive (live à Prades)
baritono Hermann Prey Karl Engel 1961 EMI
baritono Dietrich Fischer-Dieskau Gerald Moore 1962 EMI
tenore Peter Pears Benjamin Britten 1965 Decca
baritono Dietrich Fischer-Dieskau Jörg Demus 1965 Deutsche Grammophon
baritono Hermann Prey Wolfgang Sawallisch 1971 Philips
baritono Dietrich Fischer-Dieskau Gerald Moore 1971 Deutsche Grammophon
baritono Gérard Souzay Dalton Baldwin 1976 Testament
baritono Dietrich Fischer-Dieskau Maurizio Pollini 1978 Orfeo
baritono Dietrich Fischer-Dieskau Daniel Barenboim 1979 Deutsche Grammophon
basso Kurt Moll Cord Garben 1983 Orfeo
tenore Peter Schreier Sviatoslav Richter 1985 Philips
baritono Dietrich Fischer-Dieskau Alfred Brendel 1985 Philips
tenore Ernst Haefliger Jörg Ewald Dähler (pianoforte) 1985 Claves
mezzosoprano Christa Ludwig James Levine 1988 Deutsche Grammophon
baritono Jorma Hynninen Ralf Gothoni 1989 Ondine
baritono Dietrich Fischer-Dieskau Murray Perahia 1990 Sony
baritono Thomas Allen Roger Vignoles 1990 Virgin Classics
mezzosoprano Brigitte Fassbaender Aribert Reimann 1990 EMI
baritono José van Dam Dalton Baldwin 1994 Forlane
baritono Wolfgang Holzmair Imogen Cooper 1996 Philips
baritono Matthias Goerne Graham Johnson 1996 Hyperion
baritono Thomas Hampson Wolfgang Sawallisch 1997 EMI
tenore Christoph Prégardien Andreas Staier (pianoforte) 1997 Teldec
bass-bariton Thomas Quasthoff Charles Spencer 1998 RCA
baritono Christian Gerhaher Gerold Huber 2001 RCA
baritono Roman Trekel Ulrich Eisenlohr 2004 Naxos
baritono Matthias Goerne Alfred Brendel 2004 Decca
contralto Nathalie Stutzmann Inger Södergren 2004 Calliope
tenore Ian Bostridge Leif Ove Andsnes 2004 EMI
soprano Christine Schäfer Eric Schneider 2006 Onyx
tenore Mark Padmore Paul Lewis 2009 Harmunia Mundi
tenore Jonas Kaufmann Helmut Deutsch 2014 Sony

Filmografia

Note

  1. ^ Alessandro Solbiati, Lezioni di musica - Franz Schubert: Frühlingstraum e Der Leiermann, su Rai Play Sound, Rai Radio 3, 16 giugno 2013. URL consultato il 14 aprile 2022.
  2. ^ L'ordine dell'edizione in libro stabilito da Müller era il seguente: Gute Nacht, Die Wetterfahne, Gefrorne Tränen, Erstarrung, Der Lindenbaum, Die Post, Wasserflut, Auf dem Flusse, Rückblick, Der greise Kopf, Die Krähe, Letzte Hoffnung, Im Dorfe, Der stürmische Morgen, Täuschung, Der Wegweiser, Das Wirthshaus, [Das] Irrlicht, Rast, Die Nebensonnen, Frühlingstraum, Einsamkeit, Mut!, Der Leiermann (Max Friedlaender, Franz Schubert Sammlung pagg. 260 e segg.).
  3. ^ Programma di sala del Concerto del 28 novembre 1997 all'Accademia di Santa Cecilia, Roma. Testo di Quirino Principe, su flaminioonline.it. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  4. ^ Philipp Nicolai 1599, anche se con ogni probabilità il riferimento diretto di Schubert è l'omonima cantata di Bach, BWV 140, o meglio ancora il corale BWV 645 contenuto nei sei Schübler

Bibliografia

  • Le voyage d'hiver (Jacques Chailley). "Au dela des notes" (1990). Leduc
  • Le voyage d'hiver, la belle meunière (Feil Arnold). (1999) Actes Sud
  • Andreas Dorschel: 'Wilhelm Müllers Die Winterreise und die Erlösungsversprechen der Romantik', The German Quarterly LXVI/4 (1993), p. 467-476.

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