Roger BoussinotRoger Boussinot attivo anche con gli pseudonimi di Emmanuel Le Lauraguais e Roger Mijema, (Tunisi, 2 maggio 1921 – Bassanne, 14 maggio 2001) è stato uno scrittore, critico cinematografico, regista, sceneggiatore e storico del cinema francese. Storico erudito vicino al movimento libertario, nel 1967 pubblicò un'Encyclopédie du cinéma seguita da un Dictionnaire des synonymes, analogies et antonymes e, nel 1982, un abbecedario alfabetico, Les Mots de l'anarchie.[1] BiografiaNipote di "brassiers", contadini che avevano solo le braccia per vivere, e figlio di un maestro anarchico, Roger Boussinot nacque a Tunisi, dove suo padre, Charles Boussinot (1896-1969), era fuggito dall'arruolamento nel 1914 e promuoveva la pedagogia Freinet. Ereditò da suo padre la simpatia per il sindacalismo rivoluzionario, la figura del giornalista di Combat syndicaliste e, nel 1933, divenne membro del comitato fondatore del Partito Comunista Tunisino. Ebbe una profonda cultura di sinistra, amicizie e compagnie comuniste. Studiò filosofia a Bordeaux e poi a Parigi. Il 16 luglio 1942, su iniziativa di un comitato di studenti, si recò, solo e indifeso, nel quartiere di Saint-Paul, circondato dalla polizia, nell'ingenua speranza di aiutare gli "ebrei" a sfuggire al rastrellamento del Velodromo d'Inverno. Ferito dal suo fallimento e schiacciato dal senso di colpa di aver voluto dimenticare questa storia il giorno successivo, diciotto anni dopo realizzò, in forma romanzata,[2] il racconto autobiografico[3] dell'ultimo testimone delle vittime oscillanti tra incertezza e rassegnazione. Les Guichets du Louvre testimonia lo zelo della polizia francese e denuncia il compromesso dell'UGIF. Scrisse di cinema nel quotidiano Liberation e divenne direttore dell'Agenzia letteraria e artistica di Parigi. Collaborò con i giornali Action e Arts e con la rivista L'Écran français. Nel marzo 1950 ne divenne caporedattore. Questa promozione avvenne grazie all'acquisizione del giornale da parte del Partito Comunista Francese, e Roger Boussinot ricevette il "mandato implicito di trasformare la rivista in un organo di propaganda"[4]. Ammiratore di Diderot, pubblicò opere dedicate al cinema, tra cui un'imponente enciclopedia. La soggettività, per quanto preziosa, che vi mostra è stata spesso criticata. Prolifico scrittore, pubblicò anche una ventina di romanzi, molti dei quali sono stati portati sullo schermo. Diresse anche film per il cinema e la televisione e alcune trasmissioni di Italiques, la trasmissione letteraria di Marc Gilbert del 1974. Umanista e libertario, dal 1977 al 1995 fu sindaco di Pondaurat, cittadina rurale della Gironda dove avviò un programma culturale, e nel 1992 si candidò alle elezioni regionali sotto l'etichetta ecologista. OpereRomanzi
FilmSceneggiature di film
Sceneggiature televisive
Regia
Note
Collegamenti esterni
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