Laura Bitto

Laura Bitto
Laura Bitto mentre presenta Figli dell'immagine a Cantamare '85.
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenerePop
Periodo di attività musicale1984 – 1989

Laura Bitto (Roma, ...) è una cantante italiana.

Biografia

Nata a Roma a inizio anni '60, nel 1981 si diploma Miss Teenager[1] e si fa notare in ambienti di moda e di danza.[2] Successivamente tenta la carriera musicale e comincia a incidere alcuni singoli dal 1984, orientandosi verso lo stile pop Italo disco e venendo prodotta dal produttore romano Costantino Paolini[3], con gli arrangiamenti curati alle volte da Piero Calabrese e Claudio Gizzi[4].

Il singolo che si distingue di più è "Figli dell'immagine" del 1985[5], promosso dalla cantante partecipando a vari festival musicali di quell'anno, che racconta la nuova gioventù moderna.[6][7][8]

Negli anni successivi le varie etichette tentano ancora di lanciarla, producendo addirittura due maxi-dischi e sperando che potesse compere con l'emergente Sabrina Salerno, ma tali canzoni non otterranno il successo sperato e lei si ritirerà dalle scene.[4]

Discografia

  • 1984 - Trinidad/Tre volte al dì
  • 1985 - Figli dell'immagine/Figli dell'Immagine (Strumentale)
  • 1986 - Voglia di blu/Come va
  • 1988 - Italian boys do it better
  • 1989 - Mephisto

Note

  1. ^ Miss Teenager: domani sera all'hotel A.Roma la finale nazionale dello storico concorso, su Newtuscia Italia, 22 settembre 2018. URL consultato il 1º febbraio 2024.
  2. ^ I giovani degli anni 80, concorso Miss Teenager, su YouTube, 22 marzo 2021 (trasmissione originale: 1984).
  3. ^ (EN) Costantino Paolini, su Discogs.
  4. ^ a b Laura Bitto discografia, su carlocasale.it, 10 Novembre 2013.
  5. ^ Figli Dell’immagine - Laura Bitto (lyrics), su genius.com.
  6. ^ L'Asso di cuori vince a Sanremo e prepara la sfida a Saint-Vincent, in La Stampa, 28 Maggio 1985, p. 40.
  7. ^ Baudo in diretta con il Quirinale, in La Stampa, 2 Giugno 1985, p. 23.
  8. ^ Regione Sicilia - Cantamare Musica in onda '85, su www.regionesicilia.rai.it. URL consultato il 1º febbraio 2024.

Collegamenti esterni