La fiducia in Dio

«Lorenzo Bartolini scultore di bellissima fama non pure in Italia ma fuori, fece una giovinetta ignuda, graziosamente seduta sui proprj talloni, che riposa le mani mollemente impalmate fra loro sopra le cosce; e inclinando un poco il capo a destra, solleva con grande affetto lo sguardo nel cielo; e le pose nome Fiducia in Dio

La fiducia in Dio
L'opera fotografata alle Gallerie d'Italia di Milano
AutoreLorenzo Bartolini
Data1833
Materialemarmo bianco
Altezza93 cm
UbicazioneMuseo Poldi Pezzoli, Milano
Coordinate45°28′07.24″N 9°11′28.94″E

La fiducia in Dio è una statua in marmo bianco a grandezza naturale del 1833 dello scultore toscano Lorenzo Bartolini (1777-1850), conservata al Museo Poldi Pezzoli di Milano.[2]

Storia

La scultura marmorea fu commissionata dalla marchesa Rosina Trivulzio (1800-1859),[3][4] già ritratta nel 1828 dal Bartolini in un busto-ritratto ancora oggi conservato al Museo Poldi Pezzoli, alla morte del marito Giuseppe Poldi Pezzoli d'Albertone (1768-1833).[5]

Prima di essere consegnata alla sua committente, la statua fu esposta a Firenze, a Parma e, nel 1837, all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.[6]

Dell'opera esiste una copia al Museo dell'Ermitage (commissionata dalla principessa Zinaida Jusupova)[7] e una al Museo nazionale d'arte dell'Azerbaigian; il gesso preparatorio è conservato al Museo di Palazzo Pretorio a Prato.

Nel 1835, l'opera venne vista dal poeta Giuseppe Giusti e ispirò un suo sonetto omonimo.[8]

Già il bozzetto preparatorio fu di ispirazione ad Alessandro Franceschi per il Monumento Tinti, nel Cimitero monumentale della Certosa di Bologna, eseguito tra il 1833 e il 1834.[9]

Descrizione

Dettaglio delle mani.

La donna chiese all'artista di rappresentare il suo dolore e la sua devozione a Dio dopo la morte del marito, perciò Bartolini decise di rappresentarla come una giovane nuda, con i capelli raccolti in uno chignon, accasciata e con le mani intrecciate strette in grembo in segno di profonda e pia preghiera.[10] La bocca è socchiusa e gli occhi sono rivolti verso l'alto, in segno di profonda devozione. La linea è sinuosa e armonica. La statua rappresenta esattamente il concetto di bello naturale, che per Bartolini era di fondamentale importanza. L'idea della posa fu ispirata da una modella che si riposava dopo una sessione di posa.[11]

Stile

La scultura, che è stata accostata alla Maddalena penitente di Antonio Canova,[12] traduce a livello artistico il lutto doloroso provato dalla marchesa Trivulzio divenuta vedova. La nudità totale della donna rappresenta la purezza dell'amore che la legava al coniuge defunto e simboleggia come la morte di quest'ultimo l'avesse lasciata "nuda" di fronte alla separazione brutale.[11][13] Il corpo segue una curva ad S che parte dalla punta dei piedi e culmina del capo della donna. Il busto sinuoso si inarca ammorbidendo l'asse verticale della statua e ripiegandosi in un abbandono morbido.[10] La composizione presenta una centralità nelle mani intrecciate in segno di devozione.[11]

Vista posteriore

Note

  1. ^ Scritti letterari editi ed inediti di Francesco Ambrosoli con una introduzione del Prof. Ab. Pietro Zambelli intorno alla vita e alle opere dell'Autore: contenente anche una raccolta di lettere scelte, Giuseppe Civelli, 1873. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  2. ^ Fiducia in Dio, Bartolini, Lorenzo – Opere e oggetti d'arte – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  3. ^ Rosina Trivulzio 1800-1859, su EFL - Enciclopedia delle Famiglie Lombarde, https://servizi.ct2.it (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2018).
  4. ^ Chiara Vanzetto, Rosina Trivulzio, regina del bello: chi era la nobildonna colta e curiosa che ispirò la collezione Poldi Pezzoli, su Corriere della Sera, 14 agosto 2020. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  5. ^ Lorenzo Bartolini - inv. 1117, su Museo Poldi Pezzoli, http://www.museopoldipezzoli.it (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2018).
  6. ^ I. R. Accademia delle Belle Arti, Esposizione delle opere degli artisti e dilettanti nelle gallerie dell'I. R. Accademia delle Belle Arti per l'anno 1837, Milano, Imp. Regia Stamperia, 1837, p. 32, ISBN non esistente. Ospitato su archive.org.
  7. ^ Antonio Canova e Sergeĭ Androsov, Canova alla corte degli zar: capolavori dall'Ermitage di San Pietroburgo, F. Motta, 2008, ISBN 978-88-7179-567-6. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  8. ^ La fiducia in Dio | Treccani, il portale del sapere, su treccani.it. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  9. ^ Tiziana Quaglietta, Franceschi Alessandro, su Storia e Memoria di Bologna. URL consultato il 27 settembre 2022., pubblicato con licenza CC-BY-SA
  10. ^ a b La Fiducia in Dio, capolavoro di Lorenzo Bartolini | Finestre sull'Arte - La nota, su finestresullarte.info. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  11. ^ a b c La fiducia in Dio di Lorenzo Bartolini, su ADO Analisi dell'opera, 1º luglio 2019. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  12. ^ Ricoglitore italiano e straniero: ossia rivista mensile europea, 1837. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  13. ^ La fiducia in Dio, Lorenzo Bartolini, su ARTADVISOR, 12 dicembre 2020. URL consultato il 18 dicembre 2021.

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