Diocesi di Filippopoli di Arabia
La diocesi di Filippopoli di Arabia (in latino Dioecesis Philippopolitana in Arabia) è una sede soppressa del patriarcato di Antiochia e una sede titolare della Chiesa cattolica. StoriaFilippopoli di Arabia, corrispondente alla città di Shahba nell'odierna Siria, è un'antica sede episcopale della provincia romana d'Arabia nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Antiochia ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Bosra. Uno dei suoi vescovi, Ormisda, fu tra i prelati intervenuti al Concilio di Calcedonia del 451[1]. Un'iscrizione ha tramandato un altro nome di vescovo, Basilio, nel 553[2]. Filippopoli, inoltre, figura come sede episcopale in una Notitia episcopatuum del VI secolo[3]. Quanto alla storia della città, si sa che essa venne fondata dall'imperatore Filippo l'Arabo (244-249) che gli diede pertanto il proprio nome[4], anche se successivamente essa venne distrutta. Dai reperti rimasti, che consistono in un colonnato di un colossale tempio e dai siti archeologici di Shahba nel governatorato di al-Suwayda, è noto però che tale città doveva essere molto ricca e pertanto doveva essere una sede episcopale di altrettanto rilievo. Dal XVI secolo Filippopoli di Arabia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 10 agosto 1963. CronotassiVescovi greciVescovi titolari
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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