Collegio elettorale di Torino V (Regno di Sardegna)
Il collegio elettorale di Torino V è stato un collegio elettorale uninominale del Regno di Sardegna per l'elezione della Camera dei deputati. StoriaFu istituito con il Regio editto del 17 marzo 1848[1]. Il collegio venne riconfermato con la riforma del 1859[2]. TerritorioInizialmente era uno dei sette collegi in cui era divisa la città di Torino. «La città di Torino col suo territorio sarà divisa in sette collegi elettorali. L'Amministrazione della città è incaricata di determinare la circoscrizione dei sette collegi in ragione approssimativa della popolazione di essi, e la farà conoscere all'Intendente generale di Torino» Nel 1859 il numero di collegi di Torino scese a sei. «La città di Torino sarà divisa in sei collegi; il consiglio comunale di concerto col governatore determinerà la circoscrizione di ciascun collegio.» Dati elettoraliNel collegio si svolsero votazioni per sette legislature. Dopo la dichiarazione del Regno d'Italia il territorio divenne pare del collegio di Ivrea[3]. I legislaturaLe votazioni si svolsero in 222 collegi uninominali a doppio turno. Come previsto dal decreto n. 680 del 17 marzo 1848, era eletto al primo turno il candidato che «riunisce in suo favore più del terzo dei voti del total numero dei membri componenti il collegio e più della metà dei suffragi dati dai votanti presenti all'adunanza» (art. 92). Se nessun candidato era eletto, al ballottaggio tra i due candidati con più voti era eletto chi otteneva il maggior numero di voti (art. 93) o, in caso di ugual numero di voti, il maggiore d'età (art. 94).
L'onorevole Radice nell’agosto 1848 fu nominato incaricato d'affari a Francoforte e conseguentemente decadde dalla carica[3]. Il collegio fu riconvocato.
II legislaturaLe votazioni si svolsero in 222 collegi uninominali a doppio turno con la stessa normativa precedente (al primo turno un numero di voti maggiore di un terzo degli iscritti).
L'onorevole Gioberti il 17 febbraio 1849 optò per il collegio di Torino III[3]. Il collegio fu riconvocato.
III legislaturaLe votazioni si svolsero in 204 collegi uninominali a doppio turno con la normativa del 1848 (al primo turno un numero di voti maggiore di un terzo degli iscritti).
IV legislaturaLe votazioni si svolsero in 204 collegi uninominali a doppio turno con la normativa del 1848 (al primo turno un numero di voti maggiore di un terzo degli iscritti).
L'onorevole Pinelli optò per il collegio di Cuorgnè il 2 gennaio 1850[3]. Il collegio fu riconvocato.
V legislaturaLe votazioni si svolsero in 204 collegi uninominali a doppio turno con la normativa del 1848 (al primo turno un numero di voti maggiore di un terzo degli iscritti).
L'onorevole Cavalli, tenente colonnello, il 14 febbraio 1856 fu promosso al grado di colonnello e conseguentemente decadde dalla carica[3]. Il collegio fu riconvocato.
VI legislaturaLe votazioni si svolsero in 204 collegi uninominali a doppio turno dopo la modifica dei collegi della Sardegna nel 1856; venne applicata la normativa del 1848 (al primo turno un numero di voti maggiore di un terzo degli iscritti).
VII legislaturaLe votazioni si svolsero in 387 collegi uninominali a doppio turno. Come previsto dalla legge elettorale del 20 novembre 1859, era eletto al primo turno il candidato che «riunisce in suo favore più del terzo dei voti del total numero dei membri componenti il collegio e più della metà dei suffragi dati dai votanti presenti all'adunanza» (art. 91). Se nessun candidato era eletto, al ballottaggio tra i due candidati con più voti era eletto chi otteneva il maggior numero di voti (art. 92) o, in caso di ugual numero di voti, il maggiore d'età (art. 93).
L'onorevole Vegezzi il 13 aprile 1860 optò per il collegio di Garessio[3]. Il collegio fu riconvocato.
Note
Bibliografia
Voci correlate |