Boulder Dash è un videogioco rompicapo d'azione del 1984 per home computerAtari 8-bit, scritto da Peter Liepa e Chris Gray e prodotto da First Star Software. Successivamente è stato convertito per svariate piattaforme, oltre che come arcade, e ha avuto innumerevoli seguiti, varianti e imitazioni[1]. Il titolo è un gioco di parole in inglese, tra balderdash (sciocchezza, nonsenso) e boulder (masso)[2].
Modalità di gioco
Occorre guidare il protagonista, chiamato Rockford, all'interno di caverne per raccogliere diamanti. Il terreno viene mostrato di profilo, in sezione, con scorrimento multidirezionale dello schermo, ed è composto da una griglia invisibile di caselle che possono essere occupate da terra, da pareti fisse o da oggetti mobili come i diamanti e le rocce. Quando la terra nelle caselle sottostanti viene rimossa, gli oggetti cadono pericolosamente.
Rockford può scavare gallerie nelle quattro direzioni e non risente della gravità, ma deve fare attenzione a svariati pericoli: creature nemiche letali al contatto, esplosioni, rocce cadenti che possono schiacciarlo o anche intrappolarlo in situazioni senza uscita.
Le rocce possono schiacciare anche i nemici, che causano così delle esplosioni in grado di distruggere tutto nelle caselle circostanti, incluse rocce e pareti. Ci sono tre tipi di creature:
Firefly (lett. "lucciola", ma hanno l'aspetto di quadrati iridescenti), si muovono solo negli spazi vuoti secondo percorsi prevedibili.
Farfalle, si muovono come firefly ma in verso differente, e quando schiacciate generano dei nuovi diamanti.
Amebe, ammassi verdi che si espandono gradualmente attraverso gallerie e terra; non si possono schiacciare, ma se Rockford riesce a intrappolarle con le rocce in uno spazio confinato, muoiono e si trasformano in tanti diamanti, altrimenti raggiunta una certa dimensione si trasformano in tante rocce.
Schiacciare i nemici, oltre che per difesa, a volte è una tattica necessaria per risolvere un livello, per aprire passaggi con le esplosioni o ottenere più diamanti altrimenti insufficienti.
Rockford può anche spingere orizzontalmente le rocce, se c'è dello spazio vuoto accanto.
In ciascun livello di gioco Rockford deve raccogliere un certo numero di diamanti entro un determinato periodo di tempo. Solo così si potrà aprire la porta che gli consentirà di passare al livello successivo.
Nelle versioni originali ci sono 16 possibili caverne identificate da lettere A-P, ciascuna giocabile a 5 gradi di difficoltà con disposizioni diverse dei diamanti; non è necessario affrontare tutti i livelli in ordine, ma è possibile entro certi limiti selezionarli.
uno dei primi titoli per home computer convertiti per arcade[3], prodotto da Exidy sul sistema Max-A-Flex, un cabinato con giochi intercambiabili basato su cartucce Atari 8-bit
^abcdefg(EN) Stuart Campbell, The Definitive Boulder Dash, in Retro Gamer, n. 53, Bournemouth, Imagine Publishing, luglio 2008, pp. 32-41, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).
Boulder Dash (JPG) (GB), in K, n. 25, Milano, Glénat, febbraio 1991, p. 69, ISSN 1122-1313 (WC · ACNP).
(EN) Brett Weiss, Boulder Dash (Colecovision, Atari 5200), in Classic Home Video Games, 1972-1984: A Complete Reference Guide, McFarland, 7 marzo 2012, pp. 135, 171.